RINNOVARE OGGI

A San Benedetto del Tronto il Convegno organizzato da Confesercenti Marche, Fon.Ter e l’EBTM su Ricambio Generazionale, Evoluzione Digitale e Welfare Aziendale

Il Convegno, che si è svolto lo scorso 23 marzo, ha visto la partecipazione di oltre 80 imprenditori di vari settori, aveva, tra i suoi scopi, lo sviluppo e la promozione di Fon.Ter come attore fondamentale per la formazione dei lavoratori e la crescita delle imprese. Autorevole moderatore degli interventi nel corso del convegno, il giornalista, autore e conduttore televisivo, Osvaldo Bevilacqua.

Dopo i saluti istituzionali portati da Sandro Assenti, Presidente Regionale Confesercenti, Andrea Maria Antonini, Assessore Attività Produttive Regione Marche, Gino Sabatini, Presidente Camera di Commercio Unica Marche e Franco Leone Salicona, Direttore Generale Banca del Piceno, hanno introdotto i lavori, coordinati dalla direttrice Elena Capriotti, Angela Piotti Velenosi, Presidente Confesercenti Ascoli Piceno e Fermo, che, nel suo intervento di saluto, ha affermato tra l’altro: “I temi trattati oggi, sono temi sentiti, noi di Confesercenti siamo vicini alle imprese e le imprese ci chiedono assistenza su questi temi. Siamo usciti da un momento difficile e l’impresa Italia ha saputo rispondere. Oggi le imprese si trovano di fronte a nuove sfide e hanno bisogno di qualcosa in più e Confesercenti è in grado di poter dare questo supporto e Marco Pasi, Presidente di Fon.Ter, ha ribadito l’importanza della formazione per la crescita e lo sviluppo delle imprese e di come il Fondo “nonostante le conseguenze della pandemia, in questi anni, abbia sempre di più adeguato l’offerta formativa alla trasformazione tecnologica e digitale, finanziando progetti legati all’innovazione di prodotto e di processo, con avvisi formativi costruiti ad hoc sul fabbisogno delle imprese, indipendentemente dal settore di appartenenza”. Per l’Ente Bilaterale delle Marche è intervenuto il Vicepresidente Fabrizio Bontà. Tra gli ospiti erano presenti per la Filcams CGIL, la segretaria Provinciale, Luana Agostini e per la Fisascat Cisl, Roberto Celi.

Preziose e significative le testimonianze delle realtà imprenditoriali locali presenti, puntuali e disponibili nel raccontare le loro esperienze dirette in relazione ai temi trattati, generando un interessante dialogo tra le parti e la platea, che ha aggiunto valore alla giornata dei lavori.

Passaggio generazionale: un processo complesso da gestire al meglio

Mario De Caro, Professore ordinario di filosofia morale all’Università di Roma Tre e Presidente dell’Associazione di filosofia analitica, parlando del Ricambio Generazionale ha evidenziato che il tessuto imprenditoriale italiano è costituito in massima parte da piccole e medie aziende di tipo padronale o familiare, per il 65% fulcro dell’economia; oltre la metà delle quali è gestita da over 60 e di queste, statisticamente, appena il 4% arriva alla quarta generazione. Nei prossimi anni, molte imprese, dovranno confrontarsi con la necessità di un passaggio generazionale. Si tratta spesso di realtà di successo, nate nel dopoguerra e il passaggio di testimone, se non gestito al meglio, può rappresentare una fase critica e il rischio è quello di causare un impoverimento della ricchezza generata.

“Questa percentuale del 4% – ha dichiarato De Caro – grazie ad una competizione che non è più solo locale, ma anche nazionale e spesso internazionale, sta fortunatamente aumentando grazie a manager con nuove competenze che si integrano con le vecchie generazioni, sia che provengano dal nucleo familiare fondatore, sia che portino dall’esterno nuove e più specifiche esperienze, favorite dalla fiducia di gestioni familiari che intendono contribuire a garantire una continuità, oggi sempre più in pericolo. Per questo la formazione dei nuovi ceti dirigenti delle imprese italiane è oggi più importante che mai, poiché i cambiamenti si susseguono a ritmi incalzanti e bisogna essere preparati ad affrontarli; l’offerta formativa di Fon.Ter appare in grado di affrontare questi processi innovativi”.

Mario De Caro

Tra le testimonianze sull’argomento quella di Vittoriana Piergallini – Presidente Assohotel Marche, che ha dichiarato:Nella mia realtà, all’inizio, ho voluto apportare una diversa modalità nel gestire il lavoro e, chiaramente, mi sono dovuta far apprezzare; nel mio caso, quando ho ottenuto risultati, ho conquistato la fiducia di mio padre. Il passaggio generazionale, secondo me, è un sistema di valori, una sintesi tra sistema famiglia e sistema impresa, che si devono integrare. Bisogna avere rispetto nel gestire qualcosa che non è stato costruito da noi, è necessario un rapporto di fiducia molto forte, perché viene messa nelle tue mani la continuità dell’azienda. 

Senza digitalizzazione c’è il rischio di uscire dal mercato

Nel suo intervento su “L’evoluzione digitale”, Renato Bonanni, imprenditore e docente di innovazione e creatività, fondatore e CEO dell’azienda MultiOlistica, ha evidenziato i vantaggi della trasformazione digitale e spiegato come gestire al meglio questi processi in grado di operare un cambiamento efficace e duraturo nell’ organizzazione delle imprese. L’ing. Bonanni, nel sottolineare che la digitalizzazione si accompagna ad una necessaria evoluzione culturale e tecnologica, ha fornito una panoramica dei diversi livelli di adozione del digitale, confrontando i dati italiani, non troppo positivi, con quelli europei mettendo in evidenza la grande opportunità di business che questa evoluzione porta con sé, sottolineando, allo stesso tempo, il rischio che si corre rimanendo fermi, perdendo i numerosi vantaggi che questa trasformazione offre.

Tra i tanti vantaggi tangibili, il miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi, la riduzione dei costi operativi, la migliore agilità del lavoro, l’aumento della produttività e l’ottimizzazione della raccolta e dell’utilizzo dei dati. In sintesi è chiaramente emerso, nell’esposizione di Bonanni, che la trasformazione digitale rappresenta al giorno d’oggi un cambiamento ineluttabile in qualunque settore e contesto professionale e quanto sia fondamentale e indispensabile cogliere la grande opportunità che questa evoluzione porta con sé. Non farlo, può comportare il rischio di uscire dal mercato”.

Renato Bonanni

Tra i tanti vantaggi tangibili, il miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi, la riduzione dei costi operativi, la migliore agilità del lavoro, l’aumento della produttività e l’ottimizzazione della raccolta e dell’utilizzo dei dati. In sintesi è chiaramente emerso, nell’esposizione di Bonanni, che la trasformazione digitale rappresenta al giorno d’oggi un cambiamento ineluttabile in qualunque settore e contesto professionale e quanto sia fondamentale e indispensabile cogliere la grande opportunità che questa evoluzione porta con sé. Non farlo, può comportare il rischio di uscire dal mercato”.

Su questo tema così strategico hanno offerto il loro contributo Antonia Fanesi, Presidente di Assoturismo Marche e Tomas Orsolini, Digitalizzazione Confesercenti AP/FM. La Fanesi ha dichiarato che “La digitalizzazione rimane la strada maestra da seguire per le nostre attività, con essa si apriranno nuovi mercati e si otterranno obiettivi sempre più importanti. Gli imprenditori lo sanno e accettano volentieri questa sfida sicuri del successo e del futuro che avranno le loro aziende”. Orsolini, nella sua testimonianza sulla digitalizzazione, ha ritenuto “fondamentale che l’imprenditore oggi comprenda la diversità di tipologia di turismo che stiamo affrontando. Un tempo le persone entravano direttamente nei nostri ristoranti o prenotavano nei nostri hotel, avevamo un turismo destagionalizzato con clienti stranieri presenti a volte da aprile fino a ottobre. Oggi tutto è cambiato, raggiungiamo le persone direttamente dentro casa, dentro il PC, dentro i telefoni, con delle offerte mirate e dirette, dobbiamo quindi  conoscere il terreno dove sviluppare le nostre promozioni. Per fare questo abbiamo bisogno di raccolte dati esatte, di strumenti tecnologici avanzati, di piattaforme e software studiati ad hoc per ottenere più informazioni utili possibili per le nostre campagne di marketing e comunicazione. La Confesercenti e Fon.Ter con questo convegno hanno dimostrato che possono essere partners importanti per strutturare una formazione specifica per chi oggi si inserisce nel mondo della digitalizzazione”.

I dipendenti si devono sentire valorizzati dall’organizzazione per la quale lavorano

Riccardo Montanari, Trainer Internazionale di Programmazione Neuro Linguistica ed Executive Coach certificato dalla Society of NLP di Richard Bandler, ha affermato senza sottointesi che “il welfare aziendale non può essere più una opzione”, l’Italia infatti è ultima in Europa per quanto riguarda l’attenzione al benessere mentale dei lavoratori e il fenomeno delle “grandi dimissioni”, lo conferma. Le imprese devono recepire, sempre di più, che una atmosfera di lavoro piacevole e la formazione continua, sono elementi essenziali per la valorizzazione del capitale umano e per raggiungere questi obbiettivi i fondi interprofessionali possono giocare un ruolo importante. La formazione del personale, infatti, è entrata a pieno titolo nel welfare aziendale e oggi un’azienda non può prescindere da essere anche una “learning organization”, cioè un luogo di formazione e crescita continua per i propri dipendenti.
Attribuire centralità al capitale umano è imprescindibile per il raggiungimento di importanti risultati commerciali – ha dichiarato Montanari – inoltre la formazione è uno dei benefit più richiesti dai dipendenti proprio perché permette loro di acquisire soft e hard skill ed essere più sicuri nel loro lavoro. Questo instaurerà un circolo virtuoso per cui il lavoratore sarà più motivato, l’azienda più produttiva e quindi più incline a erogare welfare”.

Riccardo Montanari

Per Montanari “qualsiasi azienda di ogni settore ha il dovere di supportare, attraverso corsi di formazione, il proprio personale, è l’unica strada da percorrere per consentire alle persone, ma anche alle imprese, di crescere, bilanciando l’aspetto privato con quello lavorativo e per fare sì che i dipendenti si sentano valorizzati dall’organizzazione per la quale lavorano”.

Per il welfare, ha dato il suo contributo l’imprenditore Graziano Neroni, uno dei titolari della azienda di ristorazione Paglià, che ha raccontato un’interessante e innovativa esperienza imprenditoriale: “Abbiamo cercato di modificare il modello organizzativo e gestionale applicato alla ristorazione. Abbiamo definito delle priorità e tra queste c’è stata la gestione delle risorse umane, la formazione e la digitalizzazione e anche altri particolari aspetti che abbiamo assolutamente sviluppato. Tra gli aspetti c’è anche il ricambio generazionale, dico questo perché siamo partiti io e il mio socio, due con i capelli bianchi, per poi coinvolgere nella nostra società due ragazzi di 25 e 31 anni, su cui abbiamo dapprima riversato la nostra esperienza, coadiuvati da alcuni consulenti e poi dopo, a caduta, a partire quindi dalla compagine societaria e con tutti gli addetti, abbiamo sviluppato un’attività formativa su quello che era il nostro format. Da qui ci siamo creati una squadra che oggi è di circa 20 persone, abbiamo anche curato il discorso etico e dato quindi regole interne. Partecipano alla nostra attività ragazzi che arrivano da dieci paesi diversi, quattro continenti, con un’età media di circa 23 anni. Noi siamo partiti da un presupposto, oltre agli esperti, tramite interviste, abbiamo prima individuato ragazzi che fossero motivati; quindi, siamo andati a cercare le loro leve motivazionali per capire quale erano le loro predisposizioni e le loro potenzialità e da li abbiamo dato vita a percorsi formativi ad personam, per individuare la specificità della mansione che dovevano avere all’interno dell’attività. È un discorso che a raccontarlo sembra abbastanza semplice, sicuramente più faticoso applicarlo – dichiara con orgoglio Neroni – ma per noi si è tradotto in una maggiore garanzia e per questi ragazzi in una attività che da loro la necessaria chiarezza per individuare alcuni punti chiave, come obbiettivi e progetti. Tutto quello che viene deciso non è un comando, ma la risultante di una discussione condivisa, che si fa in modo costante; non una decisione, né una indicazione che deriva dalla proprietà, ma un percorso dove tutti partecipano consapevoli e dove tutti sanno dove vogliono arrivare, ovviamente attraverso vari step, commettendo anche errori, ma questo fa parte del fascino di questa attività e delle peculiarità del format che abbiamo voluto adottare”.   

Ha concluso i lavori il Direttore generale di Fon.Ter, Massimiliano Marcucci, che ha sottolineato “la validità e il successo ottenuto dal convegno “Rinnovare oggi”, un format per l’occasione centrato sulla realtà imprenditoriale delle Marche, ma modulabile e replicabile, oltre che in altri territori, anche a livello nazionale”.

Stefano Piermaria