Intervista alla Dott.ssa Catia Gualco – Responsabile del Centro Studi
Fon.Ter dal 2008 ha pubblicato avvisi dedicati al settore socio-sanitario, programmando investimenti e interventi finalizzati a rispondere ai specifici bisogni formativi del comparto. Un impegno importante che ha consentito al Fondo di diventare un punto di riferimento importante per le imprese del settore, impegnate costantemente a formare, aggiornare e riqualificare il proprio personale. A conferma di questa pluriennale attività parlano le cifre: oltre 60 milioni di risorse stanziate, oltre 17mila aziende coinvolte e circa 92mila lavoratori formati. Un dato globale significativo che, nel 2022 ha confermato questa linea di tendenza con più di 3milioni di risorse stanziate e oltre 4mila lavoratori formati. Risultati ottenuti anche grazie alle imprese che collaborano da anni con Fon.ter, eccellenze che grazie alla formazione finanziata hanno consentito al settore una continua evoluzione. Tra le aziende del socio-sanitario aderenti al Fondo oggi parliamo del Centro Studi e Formazione Fra Pierluigi Marchesi che si occupa principalmente di formazione e aggiornamento per tutto il personale della Provincia Lombardo Veneta e per operatori esterni. Per approfondire meglio questa importante realtà abbiamo intervistato la dott.ssa Catia Gualco, Responsabile del Centro, che ci ha raccontato i 20 anni della struttura, la figura di Fra Pierluigi Marchesi e il contributo che tutti i Collaboratori e i Confratelli hanno dato per la realizzazione di questo progetto, frutto, come lei lo definisce, di un’indispensabile lavoro di squadra, attaccamento e impegno costante.
Dott.ssa come nasce e si sviluppa questo Centro e come lei negli anni ha vissuto la sua trasformazione e la sua crescita
È per me molto toccante ripensare a oltre 23 anni fa, quando con Fra Pierluigi abbiamo iniziato a coltivare il sogno di realizzare un Centro di Formazione indipendente, da porre al servizio degli operatori sanitari, quelli che lui definiva “alla porta” e che oggi potremmo definire in trincea, soprattutto dopo aver vissuto la pandemia da Covid-19. Allora, non capivo bene la traiettoria che avremmo dovuto seguire, soprattutto quando ammalandosi e poi morendo, mi ha lasciato sola in un mondo che ancora non conoscevo e che non sentivo ancora completamente mio. Ma proprio l’ultimo periodo della sua vita, mi ha permesso di approfondire meglio il suo sentire, il suo desiderio, il suo sogno. Ho scelto quindi di dedicarmi completamente a questo progetto, con il quale ho iniziato a muovere i miei primi passi all’interno del mondo dei Fatebenefratelli, l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, che nel tempo è diventato per me una seconda famiglia.
Tanti anni, ma significativi e soprattutto proficui per i meravigliosi risultati raggiunti
Non so se siamo riusciti a realizzare proprio ciò che desiderava Fra Pierluigi, ma ce l’abbiamo messa tutta. Di certo non avrei potuto ottenere un simile risultato da sola, senza l’indispensabile collaborazione di tutti coloro che quotidianamente si impegnano a lavorare con noi e per noi. Da sempre l’Ordine Ospedaliero San Giovanni di Dio è attento alla formazione dei suoi Collaboratori sotto tutti gli aspetti: la formazione tecnica e professionale da un lato, e la formazione umana ed etica dall’altro, camminano parallele nel quadro della formazione permanente.
Quali sono in particolare i vostri ambiti di operatività
Operiamo nel mondo ospedaliero, psichiatrico, riabilitativo e residenziale con 10 strutture dislocate nel nord Italia e consideriamo la ricerca come principio essenziale dell’Ospitalità. Il nostro Ordine Ospedaliero infatti promuove la ricerca scientifica in ambito clinico e supporta i professionisti che operano nel mondo della ricerca clinica e sanitaria. I programmi di ricerca sono un aspetto essenziale del nostro progetto di assistenza, perché permettono di scoprire nuove cure e trattamenti nell’interesse dei pazienti e, più in generale, di tutta la comunità. Così come l’esperienza di tirocinio da noi è una fase importante di formazione e di crescita per un giovane universitario grazie alle attività di progettazione e di lavoro su casi reali. La nostra principale finalità resta quella di fare acquisire a tutti gli operatori, a tutti i livelli, la coscienza di far parte di un sistema coerente con il Carisma dell’Ordine e orientato ai bisogni della persona ammalata, all’interno del quale devono essere misurate e continuamente migliorate le proprie prestazioni.
Per quanto riguarda la formazione l’attività è articolata su quali poli principali
Il nostro è un Centro di formazione permanente che si avvale della Consulenza di un Comitato Scientifico, composto da dirigenti appartenenti ai Centri Fatebenefratelli, e di un Comitato Tecnico, composto dai dirigenti dei Servizi Infermieristici degli stessi Centri e dai Referenti locali per la formazione. Per la gestione delle attività formative utilizza il “sistema a rete cosiddetto dei Referenti”. Le principali aree formative su cui si sviluppano i diversi progetti formativi sono: l’ Area Giuridico Legislativa, l’ Area Organizzativo Gestionale: Management e qualità , l’Area Tecnico Professionale, l’Area Comunicazione e Accompagnamento e l’Area Etico Valoriale, per noi particolarmente rilevante in quanto esprime il modello assistenziale del nostro Fondatore, San Giovanni di Dio.
Un accenno sul vostro rapporto con Fon.Ter: quando nasce, come si sviluppa
Per quanto attiene la collaborazione con Fon.ter essa è iniziata nel 2013-2014 e da li si è espansa fino ad arrivare all’attuale conto formazione che si è rivelato uno strumento molto efficace flessibile e modulabile sulle nostre esigenze formative sia dal punto di vista progettuale che finanziario. Attraverso questo strumento abbiamo potuto gestire in autonomia la formazione continua rispondendo in modo puntuale ai bisogni formativi, potendo assicurare ai nostri Centri maggiore flessibilità nella programmazione dei percorsi e nella definizione di progetti adeguati quasi in tempo reale sulla base delle diverse esigenze; tenendo presente che le risorse messe a disposizione dal Fondo non prevedono costi aggiuntivi per la nostra Provincia, poiché provengono dall’accantonamento dello 0,30 % dei contributi versati all’INPS tramite la procedura del flusso UniEMens ( ex D.M./10). Negli anni i progetti presentati e finanziati sono stati molteplici e ci hanno permesso di mettere in formazione moltissimi operatori della nostra Provincia. I Corsi realizzati hanno evidenziato motivazioni e atteggiamenti proattivi da parte dei partecipanti e uno scambio significativo continuo di elementi di contenuto e di processo legati alle tematiche che via via sono state affrontate. Le varie esercitazioni hanno permesso di fatto a ciascun partecipante uno scambio costruttivo di esperienze professionali e personali. Sono certa che senza l’aiuto concreto da parte di Fon.Ter, molte di queste attività non si sarebbero potute realizzare, stante la scarsità di risorse economico-finanziarie in cui ormai da tempo versano le aziende sanitarie, soprattutto quelle no-profit, come la nostra. Nel corso degli anni ciò che resta per noi importante sono soprattutto i rapporti di fiducia e stima instaurati con i colleghi del Fondo sempre pronti a dare risposta alle nostre richieste a dimostrazione del fatto che anche in questo caso la differenza la fanno le persone.